domenica 19 maggio 2019

La musica siciliana

La musica popolare siciliana affonda le proprie radici nelle elegie funebri e negli inni sacri introdotti dai greci e poi dagli arabi e successivamente dalla musica strumentale normanna. 
Essa racchiude in sé quel complesso di tradizioni musicali e strumentazioni della Sicilia, che si andarono a formare nel corso del tempo. Le origini musicali dell’isola sicula sembrano derivare innanzitutto dalla musicalità ellenica. Uno dei principali strumenti dell’Isola, il ‘mariòlu’, marranzanu o ngannalarruni (lo scacciapensieri), sembra infatti assomigliare particolarmente alla lyra, strumento importato dai Greci, che si presume avesse origini nell’Asia Minore. 
Presso Siracusa, Agrigento e Palermo la zampogna è uno strumento ancora molto utilizzato, mentre a Catania e Messina vengono suonate soprattutto le ciaramelle, ad ancia semplice; a Monreale si trova l’unica zampogna ‘a chiave’ di Sicilia. 
Tra gli altri strumenti appartenenti alla musica folclorica siciliana, ci sono anche il tamburello, la chitarra battente, e la quartara, che era inizialmente un’oncia in terracotta. 



        
Chitarra battente e mandolino 


 



Tamburello siciliano



La zampogna siciliana


Un altro strumento tipico della musica folcloristica della Sicilia è sicuramente il friscaletto o zufolo, che pare abbia origini antiche di tipo pastorale; la zampogna ad esempio, è ritenuta fin dall’antichità, naturale derivazione del flauto del dio Pan. 





  
U friscalettu



Tra le tipologie musicali legate alla tradizione siciliana bisogna sicuramente annoverare i canti di lavoro. Venivano eseguiti durante i lavori quotidiani per coordinare al meglio i vari gruppi di lavoro. Alcuni antichi mestieri, come ad esempio la battitura del frumento, producevano rumore e ciò serviva a creare la base per il ritmo. Oltre ad essi, bisogna ricordare i canti di dolore, che venivano effettuati senza musica e si riferivano al dolore dei condannati a morte. 
Tra i gruppi folclorici che hanno contribuito alla diffusione di questi brani, possiamo citare: “Canterini Etnei” nato nel 1929 e “Il Coro delle Egadi” nato nel 1935. Tra i gruppi musicali più recenti, è doveroso menzionare i “Malanova“, e “il gruppo folkloristico Sicilia Bedda”. 




Eurovision Song Contest

L'Eurovision Song Contest è un festival musicale internazionale nato nel 1956, nonché uno degli eventi più seguiti di tutto il mondo, che viene trasmesso in diretta televisiva sui canali principali delle emittenti nazionali e in Eurovisione.






Esso nacque dalla volontà di dar vita ad un programma televisivo che potesse coinvolgere diverse nazioni. Quest’anno l’Italia è stata rappresentata da Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, il vincitore del 69º festival di Sanremo. La sua canzone “Soldi” ha letteralmente conquistato tutti, come dimostrano vari video che circolano sul web, che raffigurano i cantanti delle altre nazioni mentre, dietro le quinte, si scatenano 
sul ritornello, e come soprattutto dimostra una dignitosissima medaglia d’argento. A parer mio, questo secondo posto è stato una vera e propria rivincita e riscatto su tutti coloro i quali avevano accusato il giovane di essere raccomandato e di non aver meritato la vittoria a Sanremo. Numerosissimi sono stati anche i tweet a supporto del cantante milanese. Ma vediamo in dettaglio una parte del testo di questa canzone, e cerchiamo di capirne il significato: 


In periferia fa molto caldo
Mamma stai tranquilla sto arrivando
Te la prenderai per un bugiardo
Ti sembrava amore ma era altro
Beve champagne sotto Ramadan
Alla TV danno Jackie Chan
Fuma narghilè mi chiede come va
Mi chiede come va, come va, come va
Sai già come va, come va, come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio 
Lasci casa in un giorno
Tu dimmi se 
Pensavi solo ai soldi, soldi
Come se avessi avuto soldi, soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti, fotti
Mi chiedevi come va, come va, come va 
Adesso come va, come va, come va


Apparentemente e a un primo ascolto superficiale, la canzone sembrerebbe essere un inno ai soldi e al materialismo. In realtà, se ci si sofferma maggiormente sulle parole, si può comprendere che il significato è molto più profondo di quanto sembri. La canzone parla infatti di come il denaro può influenzare i legami e i rapporti all'interno di una famiglia.
"Soldi"  fa parte di un racconto legato al tema dell'abbandono familiare da parte della figura paterna, alla quale è dedicata una frase in arabo che recita: “Waladi waladi habibi ta'aleena", che significa "figlio mio, figlio mio, amore vieni qua".



Ecco l’esibizione di Mahmood alla finale dell’Eurovision, e qualche tweet della serata: 













Il Palco dei Talenti

Anche quest’anno, per la seconda volta di seguito, ho voluto partecipare al Palco dei Talenti, un concorso canoro tenutosi a fine marzo a Ragusa che ha dato la possibilità a molti bambini e ragazzi talentuosi di farsi conoscere e continuare a coltivare il proprio sogno anche altrove! Purtroppo quest’anno l’esperienza è stata un po’ differente, vi spiego perché. 
All’inizio, quando la mia insegnante di canto mi incoraggiò a partecipare, io fui molto perplessa, indecisa, non avrei voluto partecipare perché tra i tanti “problemi”, non riuscivo a trovare delle canzoni adatte. Dopo diverse settimane, grazie all’appoggio della mia insegnante, e grazie anche ad un entusiasmo improvviso, decisi di partecipare, convinta che avrei potuto spaccare. Purtroppo le cose non vanno sempre come vorresti. Infatti, qualche giorno prima di questo concorso, persi la voce, o meglio, ebbi un abbassamento vocale, che non mi permise di cantare al meglio delle mie condizioni e capacità. Nonostante questo ostacolo, dentro di me, una voce mi incitava a non mollare e partecipare, quindi lo feci. Tuttavia, purtroppo, l’esibizione non fu delle migliori a causa ovviamente di questo ‘malessere vocale’. Lì per lì, è inutile nasconderlo, scoppiai a piangere a dirotto. Ringrazio la mia maestra e una mia amica, oltre anche mia madre, che subito dopo l’esibizione, mi accolsero in un grande abbraccio di incoraggiamento. Un turbinio di pensieri negativi invase la mia mente subito dopo quell’esibizione da dimenticare. Tra i tanti pensieri, quello di non essere adatta a cantare, o peggio, non avere del talento. Ero proprio scoraggiata, avrei voluto scomparire. Per me era stata una vera e propria umiliazione e sconfitta. 
Ovviamente pian piano, riuscii a maturare tutto quello che era successo, me ne feci una ragione e soprattutto non me ne feci una colpa, poiché tutti avrebbero potuto trovarsi al mio posto. 
Vi chiedete il motivo per cui vi abbia parlato di questa esperienza non proprio positiva...
beh, l’ho fatto perché ci tengo a dire che nella vita accadono anche queste esperienze un po’ negative che tuttavia sono indispensabili perché ci aiutano a crescere. Non dobbiamo lasciare che esse abbiano un’impronta negativa in noi, permettendogli di abbatterci! Al contrario, dobbiamo sempre affrontare tutto con il sorriso, con pazienza, pronti a rialzarci e ripartire più forti di prima! E soprattutto, non dobbiamo mai pensare di essere inadeguati, o che la cosa che tanto ci piace fare e per la quale ci brillano gli occhi, in realtà non faccia per noi! The show must go on! 😊

Uno sguardo alla... musica classica!






Ebbene sì, in questo articolo voglio affrontare una sfumatura, o meglio, un genere della musica non proprio da tutti apprezzata: la musica classica. Oggi infatti, sono ben altri i generi musicali che attirano i giovani: dal pop e rock, al rap, passando per il blues e il trap, che ha preso piede in questi ultimi anni. Una scarsa fetta della popolazione invece, si diletta nell’ascolto di musica classica, poiché essa viene erroneamente giudicata noiosa.  Per questo motivo, coloro che l’ascoltano, vengono derisi dai coetanei, e vengono etichettati come “antiquati”. Secondo la mia modesta opinione non c’è nulla di più sbagliato! Non solo perché ognuno di noi è libero di ascoltare ciò che più sia di suo gradimento, ma anche perché la musica classica è veramente meravigliosa. 
Nonostante essa abbia radici molto antiche, è considerata un genere universale, attuale ancora oggi, amato e apprezzato in tutto il mondo.
La società ha bisogno della musica classica, perché insegna l’ascolto e il rispetto, le vere armi contro il terrorismo.
La musica insegna semplicemente a vivere.

Rifacendoci alle parole di Hans Heinrich Eggebrecht possiamo dire che "la musica, come nessuna altra arte può risanare e consolare, abbellire ed esaltare, stimolare e placare, sedurre e fortificare l'uomo nella sua sfera esistenziale", perché niente come la musica classica riflette la profondità dell'animo umano.








Non solo, essa ha veramente molteplici effetti sull’uomo. Innanzitutto, dei recenti studi hanno dimostrato che ascoltare molta musica classica aiuta ad aumentare la memoria e le prestazioni cognitive. Inoltre, già gli antichi filosofi come Platone, per citare un esempio significativo, hanno cantato le lodi di questo genere musicale e l’hanno utilizzato per alleviare lo stress. Tra le altre cose, la musica classica aumenta la nostra capacità di empatia. Per questa serie di motivi, mi auguro che i giovani possano rivalorizzare la musica, e che essa possa iniziare ad occupare un posto di rilievo nelle scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia.